Inhalt

  • (ff. 1111) Alex. Aphrod., In Mete. Comm., des. mut. (tit. ἀλεξάνδρου ἀφροδισεως [sic] τῶν ἀριστοτελους μετεωρογικῶν [-λο- add. s.l. m.a.] ὑπόμνημα πρῶτον περὶ μὲν οὖν τῶν πρώτων αἰτίων τῆς φύσεως καὶ περὶ πάσης κινήσεως φυσικῆς, inc. 〈Ἀ〉ρχόμενος τῶν μετεωρολογικῶν πρῶτον μὲν ὑπομιμνήσκων [sic], expl. mut. καὶ ἡ ἀπό τινος τούτων κίνησης [sic]· τοῦ δὲ τὰ). Ed. Hayduck, CAG III.2, 1889, p. 1–226,18.
    Titoli, iniziali, lemmi e rari rubricati, eccetto che nei ff. 101111, ove i lemmi aristotelici sono omessi. Non vi sono schemi.
  • Leer


    ff. Iv, 111V, I’r-III’v.
  • Da appurare il suo rapporto con il ms. Mut. gr. 137, che reca la medesima lacuna in explicit.

Physische Beschaffenheit

Beschreibstoff

Carta italiana (in folio).

Wasserzeichen

  • ff. 125, 2730, 32, 4247, 5962, 6869, 7296, 99111, I’II’: Bilancia racchiusa in un cerchio, tipo Briquet 2475 (1481), ma con i piatti ovali.
  • ff. 26, 3341, 4858, 6367, 7071: Fiore molto simile a qullo presente nel ms. München, Bayerische Staatsbibliothek, Clm 3867, f. VIIIV (sec. XVIin; WZIS).
  • f. 98: Bilancia racchiusa in un cerchio e sormontata da una stella, tipo Zonghi Nr. 1138 (a. 1500), ma con il gancio di sospensione a forma di uncino.
  • controguardie: due varianti di un Trimonzio racchiuso in un cerchio e sormontato da una croce, molto simile a Mazzoldi Nr. 787 (Salò 1548).
  • foglietto applicato al f. Iv (con filigrana tagliata): Pellegrino racchiuso in un cerchio, tipo Woodward Nr. 6 (1558); si veda anche la filigrana nel ms. Mon. gr. 168, f. 16 (seconda metà del sec. XVI; WZIS).

Format

266 × 193 mm.

Folienzahl

ff. I, 113, I’.

Foliierung

Foliotazione a matita del sec. XIXex nell’a. sup. est. di ogni recto in numeri arabi da 1 a 111 (in numeri romani I e I–III la guardia anteriore e, alla fine del codice, due ff. bianchi e la guardia posteriore).

Lagen

8 × 8 (f. 64), 3 × 7 (f. 85; tallone tra i ff. 6970, 7677, forse anche tra i ff. 8081), 1 × 7 (f. 108), 1 × 5 (f. 111, I’II’), 1 × 2 (f. III’, controg. post.).

Lagensignierung

I fascicoli sono regolarmente segnati in greco al centro del mg. inf. di ogni ultimo f. recto, a partire dal secondo fascicolo, da β’ (f. 16V) a ιδ’ (f. 108V). L’ultimo fascicolo reca invece il numero ιε’ nel mg. inf. del f. 109. I numeri sono di mano dello scriba A fino al f. 93v, poi, forse, di altra mano.

Reklamanten

Assenti.

Anzahl der Linien

27 ll.

Liniierung

A secco, per impressione diretta solo sul verso. Si distinguono con chiarezza solo la riga di giustificazione esterna (doppia), e una una riga orizzontale nel margine inferiore (tipo Leroy–Sautel 11D1bn). Specchio di scrittura: ca. 190 × 118 mm.

Kopist

A. ff. 193V, 98V100V mano del sec. XVIin con csi sinistrorso, zeta ingrandito, peculiare legatura chi–rho, doppio lambda con elementi sovrapposti, lambda con il secondo elemento quasi verticale e che scende sotto il rigo, aste di tau e iota in legatura con la lettera seguente spesso raddoppiate nella parte inferiore.

B. ff. 9498 simile alla precedente, ma meno spigolosa.

C. ff. 101111 mano coeva, con sigma finale con coda che scende sotto il rigo, legature tau e sigma con vocale seguente tondeggianti, accento circonflesso a forma di tilde, piuttosto squadrato e sviluppato in orizzontale, spostato leggermente in avanti.

a. banali correzioni al testo, soprattutto nella parte iniziale (ff. 1r, 7r, 8v, etc.).

b. nel mg. del f. 34V è stata aggiunta una variante al testo, in corrispondenza di Hayduck p. 68 r. 22.

c. una mano occidentale, del XVI o XVII sec., aggiunse nei mgg. dei ff. 92, 98V, 99V100, 101 riferimenti ai capitoli di un’edizione (cfr. e.g. f. 98V: “T.C. 28 Cap. primum de qualit. passivis” ad Hayduck p. 198,4–5), forse da identificare con la traduzione latina di Giovanni Battista Camozzi pubblicata a Venezia nel 1556.

Einband

Legatura alla greca, della metà del sec. XVI, con assi scanalate, dorso arrotondato e cuffie con capitelli cuciti su doppi nervi. Coperta in pelle con impressi su entrambi i piatti cornici e losanghe a filetti e motivi floreali; al centro una stella a sei punte inserita in un cerchio, ottenuta dall’accostamento di minuti ferri a forma di cerchio. Su entrambe le assi si notano i fori lasciati dai chiodi che fissavano due fermagli di chiusura, non conservati.

I fogli di guardia, filigranati e verosimilmente coevi alla legatura, sono stati rinforzati con brachette (membranacee?) recuperate da manoscritti latini in grafia gotica. Controguardie cartacee (quella posteriore è tinta di rosso).

Erhaltungszustand

Buono stato di conservazione. Il rivestimento del piatto anteriore reca abrasioni; fori di tarlo nelle assi e in alcuni fascicoli; tracce di sporco nei ff. 24V, 25, 71V, 72 suggeriscono che il ms. sia per qualche tempo rimasto privo di legatura.

Geschichte

Datierung

Inizio del sec. XVI.

Provenienz

Appartenne al letterato modenese Camillo Bosio (m. 1628), corrispondente di Federico Borromeo dal 1591 al 1622 (cfr. Borromeo 1960, p. 79), al quale procurò parecchi codici per la costituenda Biblioteca Ambrosiana (cfr. Bosca 1672, p. 9: ‘exemplaria permulta deferenda Borromaeo curavit’); nel 1610 accolse a Modena l’emissario del cardinale, Grazio Maria Grazi (ivi, p. 29).

La provenienza del codice si desume da una nota del 〈Grazi〉 su un foglietto ora incollato al f. Iv: “Alexandri Aphrodisiensis Comment. in quattuor Meteorologic. libros Arist. recenti manu Camillus Bosius dono dedit”. Hanno medesima provenienza anche i codd. greci Ambr. C 109 sup. (Porfirio, In Ptolemaei Harmonica, copiato da Camillo Zanetti), Ambr. Q 88 sup. (Omero, Odissea) e Ambr. I 13 inf. (Asclepio Tralliano, in Metaph. comm.).

Il codice si trova all’Ambrosiana fin dall’inaugurazione ed è puntualmente registrato nel catalogo manoscritto realizzato tra il 1608 e il 1609, al Nr. 174: “Alexandri Aphrodisaei Commentarii in 4or Metheorologicorum libros Aristotelis. Codex in 4 recenti manu exaratus” (Turco 2004, p. 121).

Reca una nota di 〈Giuseppe Antonio Sassi〉 al f. I: “Alexandri Aphrodisiensis / Comment. in 4or Meteorologic. libros / Aristotelis / recenti manu / E 88”. Collocato nella scansia N (foglietto incollato al f. Iv: “N”), ebbe la precedente segnatura N 108 (vd. Pasini 2005, p. 252 n. 13).

Bibliographie

Kat.

  • Martini – Bassi 1906, p. 338 Nr. 298.
  • Inventario Ceruti 1973–1979, III, p. 382–383 (sec. XVIin).
  • Turco 2004: p. 121 Nr. 174.

Kod.

  • Pasini 2005: p. 252 n. 13.

Text.

  • Hayduck, ed. (CAG III.2), 1889, p. VIII (citato, ma non utilizzato per l’ed.).

Weitere Sekundärliteratur

  • Petri Pauli Boschae bibliothecarii, ... De origine, et statu Bibliothecae Ambrosianae hemidecas, Mediolani, 1672.
  • Indice delle lettere Borromeo 1960.

Quelle

  • E. Gamba, autopsia, settembre 2019.
Die Erstellung der Daten in "CAGB digital" ist ein fortlaufender Prozess; Umfang und Genauigkeit wachsen mit dem Voranschreiten des Vorhabens. Ergänzungen, Korrekturen und Fehlermeldungen werden dankbar entgegengenommen. Bitte schreiben Sie an agiotis@bbaw.de.

Zitierhinweis

Mailand, Biblioteca Ambrosiana, Ambr. E 088 sup., in: CAGB digital, hg. v. Commentaria in Aristotelem Graeca et Byzantina. Berlin-Brandenburgische Akademie der Wissenschaften. URL: https://cagb-digital.de/id/cagb8399644 (aufgerufen am 16.4.2024).

Permalink

https://cagb-digital.de/id/cagb8399644

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