Ambr. D 78 inf.draft
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- (ff. 1–10V) David
Thessalonicensis, Prolegomena philosophiae (senza tit.,
acefalo e mutilo). Capp. 17–24 (ff. 1–10V, inc. ex abrupto λέγοντες
διὰ τί ἕξ εἰσιν οἱ τῆς φιλοσοφίας ὁρισμοί, expl. καὶ ἐν ταῖς ζωτικαῖς),
seguiti da un excerptum dal cap. 20, ripetuto per errore dallo scriba e
poi cassato (f. 10V, inc.
δεῖ γινώσκειν, expl. καθ᾿ αὑτὸν καὶ ποσὸν). Ed. A. Busse, CAG XVIII.2,
1904, p. 53,13–79,19, 61,2–32.
- (ff. 11–32V) David
Thessalonicensis, In Porphyrii Isagogen commentarium, capp.
14–32 (in ordine turbato, per traslocazione dei ff. 23–24). Capp. 14–28
(ff. 11–22V, inc. acefalo ὁρισμὸς ἐδόθη οὐχὶ δὲ καὶ τοῦ
ἐπαναβεβηκότος, expl. λάβῃ τὸ γραμματικεύεσθαι, οὐ τὸ αὐτὸ μένει,
seguito dalla nota πρᾶξις σύν θεῶ κη’); Schema περὶ οὐσίας
(f. 23, tit. διαίρεσις τῶν πλατωνικῶν, inc. ἡ
οὐσία); Cap. 32, parte finale (f. 24RV,
inc. ex abrupto δύναταί τις λέγειν τὰ ἴδια μὴ εἶναι ὕστερα, expl. ὅτε
φθάσει (sic) τὸ συμβεβηκός, seguito dalla nota di chiusura ἐν οἷς σὺν
θ(ε)ῶ καὶ αἱ πορφυρίου συναγωγαί); Capp. 29–32 (ff. 25–32V, inc.
Πάρεστιν ὁ Πορφύριος ἑτέρως ἡμῖν, expl. ἴδιον, καὶ οὕτως οὔτε). Ed. A.
Busse, CAG XVIII.2, 1904, p. 137,4–194,19, 217,3–219,25,
194,20–217,3.
- (ff. 33–34) Vita Aristotelis vulgata (tit. rubr.
evanido βίος ἀριστοτέλους, inc. Ὁ Ἀριστοτέλης τω (sic) μὲν γένει (sic)
ἦν Μακεδών, πόλεως δὲ Σταγείρων, expl. ὡς εἰρήκαμεν χρόνων ὢν εξηκοντα
(sic) τριῶν). Ed. I. Düring1957, p. 131–136. Prima di βίος ἀριστοτέλους
vi sarebbe, secondo Düring (p. 131, in apparato), il titolo ἐκ τῶν τοῦ
φιλοπόνου σχολίων παρεκβολαί, forse presente, ma non decifrabile con
sicurezza a causa di una cancellatura per abrasione che vanifica il
tentativo di lettura alla luce ultravioletta.
- (f. 35V) Schema sulla
logica (tit. rubr. evanido σχῆμα τῆς εὐπορίας τῶν προτάσεων,
inc. τὰ ἑπόμενα τῶ ἀγαθῶ).
- (ff. 36–146V) Ammonios, In Int.
comm. (ff. 39–146, tit. aggiunto ἀμμονίου εἰς τὸ περὶ ἑρμηνείας, inc. φαντάσματα ἀλλ’ οὐκ ἄνευ φαντασμάτων, expl. δόξας τε καὶ, lacunoso per la
caduta di due fogli dopo il f. 42, e con
un’ampia omissione testuale nel f. 64, dopo la
r. 23). Ed. A. Busse, CAG IV.5, 1897, p. 6,20 – 17,25 (ὑπ᾿ αὐτῶν),
22,24/25 (ἀλλ᾿ ὀνόματι) – 77,15 (ἔχον), 81,3 (ἐπει δὲ) – 271,31.
Il manoscritto, acefalo e lacunoso, è stato integrato nella seconda metà del Quattrocento con l’aggiunta nei ff. 36–38V delle p. 1–6,20 dell’ed. Busse (tit. ἐκ τοῦ εἰς τὸ περὶ ἑρμηνείας τοῦ ἀριστοτέλους ὑπομνήματος ἀμμονίου. τίνα δεῖ προθεωρεῖν. πρὸ ταύτης τῆς πραγματείας, inc. Πολὺ μὲν ἐν σοφοῖσι κοὐκ ἀνώνυμον τὸ Περὶ ἑρμηνείας, expl. φαντάσματα εἶναι, ἢ οὐδὲ ἄλλα) e nel f. 146 r. 9–146V delle p. 271,31–272,32 (inc. προτάσεις μὴ εἶναι ἐναντίας, expl. τῶ αὐτῶ ἅμα ὑπάρχειν). Al f. 96V, dopo p. 159,9 Busse e la nota di chiusura rubr. τέλος τοῦ δευτέρου τμήματος (f. 96), il ms. reca la rubrica εἰς τὸ ὧν τὰ μὲν δύο πρὸς τὴν κατάφασιν καὶ ἀπόφασιν (Arist. p. 19b 23), e il relativo scolio (inc. τῶν τεσσάρων φησὶ μορίων ἀντιφάσεων δὲ δύο, expl. ἢ μέγισται ἢ ἐλάχισται), seguito da uno schema esemplificativo. - (ff. 39–146) Int. (in forma di lemmi rubricati
alternati al testo di Ammonio), con la lacuna di p. 17a 20 per la già
segnalata omissione al f. 64.
-
Leer
ff. Iv–IV, 23V, 34V–35, I’r–v. -
Textgeschichtliches
Vita Aristotelis: Appartiene alla famiglia e; modello del ms. Ambr. A 160 sup. (sec. XV).
Ammonio: La sezione antica del codice termina ex abrupto al f. 146 r. 8, con identico explicit che nel ms. Par. gr. 1942, f. 231V (ms. A di Busse), del sec. XIII. Secondo Orlandi 2014 non è possibile individuare con certezza il potenziale antigrafo usato da Migliavacca per il restauro ai ff. 146 r. 9–147V sulla base del solo apparato critico di Busse.
Physische Beschaffenheit
Beschreibstoff
Carta orientale, tranne le guardie e i fogli di restauro, in carta italiana (in folio i ff. I–IV; in quarto i ff. 33–36 e il f. I’).
Wasserzeichen
- ff. I, IV: tre varianti di Corno, tipo Briquet 7683 (1415/1425), una delle quali è identica a WZMA AT8500-3389_42 (non datata), un’altra è identica a WZMA AT8500-3389_48, entrambe presenti nel ms. Wien, ÖNB, Cod. 3389, in una sezione databile approssimativamente agli anni ’70 del Quattrocento.
- ff. 33–36: Cappello cardinalizio tipo Briquet 3387 (1464/1476), con misure più simili a Zonghi Nr. 970 (1459) e Zonghi Nr. 972 (1459).
- f. I’: filigrana non rilevabile perchè parziale e nascosta nella piegatura, ma diversa da quella presente nelle guardie anteriori.
Format
ca. 250 × 160 mm (ff. 1–10).
ca. 254 × 169 mm (ff. 11–32, 39–146)
ca. 244 × 172 mm (ff. 33–38).
Folienzahl
ff. IV, 146, I.
Foliierung
Foliotazione a matita del sec. XIX ex. nell’a. sup. est. di ogni recto, in numeri arabi da 1 a 146 (in numeri romani I–IV e I le guardie anteriori e quella posteriore).
Lagen
1 × 10 (f. 10), 1 × 12 (f. 22), 1 × 2 (f. 24), 1 × 8 (f. 32), 1 × 6 (f. 38), 1 × 4 (8–4: f. 42), 13 × 8 (f. 146).
Lagensignierung
Segnatura dei fascicoli in lettere greche di altra mano al centro del mg. inf. del primo foglio recto da α’ (f. 39) a ιδ’ (f. 139).
I soli ff. 11–32 sono interessati da una segnatura dei fascicoli in lettere greche nel mg. inf. del primo o dell’ultimo foglio, forse volta a ripristinare l’esatta successione del testo: α’ (f. 22V), β’ (f. 25), γ’ (f. 24).
Tracce di una segnatura dei fascicoli apposta in inchiostro rosso dal rubricatore si scorgono nel mg. inf. int. del primo o dell’ultimo foglio, da ϛ’ (f. 82V) a ιγ’ (f. 146V).
Una mano occidentale più recente ha poi regolarmente numerato i fascicoli in lettere latine su ogni primo recto al centro del mg. inf. da ‘a’ (f. 11) a ‘q’ (f. 139).
Reklamanten
Un solo richiamo orizzontale è stato aggiunto nel mg. inf. del f. 38V, per raccordare la sezione di restauro con il testo tràdito dal ms. duecentesco.Anzahl der Linien
ff. 1–10V, 24–35V, 39–146V: 29 ll.
ff. 12–22V: 28/39 ll.
ff. 36V–37V: 31 ll.
Liniierung
ff. 1–10: rigatura assente o non rilevabile, con specchio di scrittura di circa 200 × 130 mm.
ff. 11–23: rigatura a secco, non rilevabile, tracciata con l’ausilio di quattro fori guida; specchio di scrittura di ca. 200 × 125 mm.
ff. 23–32: rigatura a secco, per impressione diretta sul verso, tipo Leroy–Sautel 20D1, con specchio di scrittura di ca. 203 × 138 mm.
ff. 33–38: rigatura a secco, per impressione diretta sul verso, tipo Leroy–Sautel 20D1, con specchio di scrittura di ca. 170 × 90 mm.
ff. 39–146: rigatura a secco, per impressione diretta sul verso, tipo Leroy–Sautel 20D1, con specchio di scrittura di ca. 200 × 135 mm.
Kopist
A. ff. 1–10V, 39–146, con scolii marginali ai ff. 1V, 3, 5V, 7V, 11.
B. ff. 11–22V.
C. ff. 23, 24–32V. A questa mano si deve anche una puntuale collazione del testo, con il risarcimento di passi omessi dallo scriba e alcune correzioni (ff. 11V, 15, 16, 17–19).
D. ff. 33–38V allievo di Andronico Callisto (id. Orlandi), al quale attribuirei anche una nota al f. 25.
E. ff. 146 r. 9–147V Baldassar Migliavacca, cui si devono anche note ai ff. 36–38V (id. Orlandi).
a. Andronico Callisto (id. Orlandi) aggiuse il titolo al f. 39.
b. mg. sup. f. 24: “sequitur ad ultimam cartam ubi est signum +” (il segno suddetto si trova al f. 32V, preceduto da “sequitur”, forse della stessa mano).
c. glosse ai ff. 33–33V.
d. nota al f. 36.
e. notabilia relativi ad autori o opere menzionati nel testo (ff. 137V–138V).
Einband
Legatura occidentale del sec. XVIII (?) con piatti di cartone coperti in pelle, dorso a quattro doppi nervi rilevati. Coperta sobriamente decorata con cornici concentriche impresse a caldo su entrambi i piatti. Tracce di due bindelle di chiusura, non conservate.
Erhaltungszustand
Discreto stato di conservazione. Fori nel primo fascicolo, con perdita di testo, e più in generale bordi dei fogli rovinati. Macchie di umidità. La legatura ha il piatto anteriore staccato dal corpo del codice, entrambi i piatti sono leggermente tarlati, la pelle della coperta è in alcuni punti abrasa. Alcuni fogli sono staccati.
Geschichte
Datierung
Sec. XIII in. (terzo quarto del sec. XV: ff. 33–38V e i ff. di guardia).
Entstehung
Il codice è stato sottoposto nel terzo quarto del sec. XV a un restauro da attribuire all’iniziativa di Andronico Callisto, che probabilmente affidò ad alcuni suoi allievi il restauro del testo acefalo di Ammonio (vd. Orlandi 2014).
Ursprünglicher Zustand
L’ordine dei folgi è turbato. In particolare il f. 23V, bianco, reca traccia del contatto con un foglio decorato con una fascia ornamentale e una iniziale (forse tau o iota) in inchiostro rosso, che non trova corrispondenza con quanto si trova attualmente al f. 24.
Provenienz
Il codice appartenne a 〈Gian Vincenzo Pinelli〉 (f. IVv: “Io. Vinc. Pinelli”). Si trova all’Ambrosiana dall’inizio del Seicento e fu collocato prima nella scansia S (f. IVv: “S”, cassata), poi nella scansia T (f. IVv: “T”).
Bibliographie
Kat.
Kod.
- Harlfinger, Textgeschichte Lin. (1971), p. 413 (restauro attribuito ad Andronico Callisto; ma: vd. Orlandi).
- Martinelli Tempesta, Per un repertorio dei copisti greci in Ambrosiana (2013), p. 132 (attribuzione dei ff. 33–38V, 146RV ad Andronico Callisto; ma: vd. Orlandi 2014).
- Orlandi, Baldassar Migliavacca (2014), p. 156–158 (Sec. XIII in.; ff. 33–38 vergati da un allievo di Callisto; restauro testuale al f. 146RV di mano di Migliavacca; sue integrazioni testuali ai ff. 36–38V), p. 157 n. 1 (collazione testuale del restauro di Migliavacca), p. 187 n. 1 (nota mg. sup. f. 39 attr. a Andronico Callisto; restauro affidato da Callisto ai suoi allievi; forse appartenuto ad Andronico Callisto e poi a Baldassar Migliavacca).
- De Gregorio – Martinelli Tempesta, Verso un Repertorio dei copisti greci (2018), p. 216–217.
- Düring, Aristotle in the ancient biographical tradition (1957), p. 120 (probabilmente scritto prima dell’anno 1300), p. 130 (appartiene alla famiglia e); p. 127 (modello del ms. Ambr. A 160 sup., ff. 41–42V, del sec. XV).
Quelle
- Scheda inedita di R. Reinsch (1967).
- E. Gamba, autopsia, novembre 2019.
Zitierhinweis
Mailand, Biblioteca Ambrosiana, Ambr. D 078 inf., in: CAGB digital, hg. v. Commentaria in Aristotelem Graeca et Byzantina. Berlin-Brandenburgische Akademie der Wissenschaften. URL: https://cagb-digital.de/id/cagb1001463 (aufgerufen am 1.4.2023).