Inhalt

  • (f. IRV) il foglio di guardia anteriore reca, di traverso su due colonne di testo (nel recto e nel verso), EN 1148a20 ... λύ]πη ἰσχυρά–1148b8 οἷον κακὸν ἰατρὸν καὶ [... (Ira); 1148b10 ...] μὴ κακίαν–1148b32 ἀκρατεῖς, ὥσπερ οὐ[δὲ.. (Irb); 1147b4 τοῦτο] τὰ θηρία–1147b28 τῶν σωματικῶν περὶ (Iva); 1147b32 ...] τοὺς μὲν–1148a18διὸ μᾶλλον ἀκόλαστον [... (Ivb).
  • Organon:
  • (ff. 15) Porphyrius, Isagoge (tit. πορφυρίου εἰσαγωγή). Ed. A. Busse, CAG IV.1, 1887, p. 1–22.
  • (ff. 512V) Cat. (tit. Ἀριστοτέλους κατηγορίαι, titolo di altra mano).
  • (ff. 12V16V) Int. (tit. ἀριστοτέλους περὶ ἑρμηνείας τμῆμα α´, titolo di altra mano).
  • (ff. 16V40V) Anal. Pr. (tit. ἀριστοτέλους ἀναλυτικῶν προτέρων περὶ γενέσεως συλλογισμῶν. τμῆμα πρῶτον, titolo di altra mano). Libr. I (ff. 16V32); II (ff. 3240V).
  • (ff. 40V53V) Anal. Post. (tit. ἀριστοτέλους ἀποδεικτικῆς πρῶτον´, titolo di altra mano). Libr. I (ff. 40V49); II (ff. 4953V).
  • (ff. 53V80) Top. (tit. ἀριστοτέλους τοπικῶν πρῶτον, aggiunto a margine della banda decorativa che separa questo testo dal precedente da una seconda mano). Libr. I (ff. 53V57); 〈II〉 (5760); 〈III〉 (ff. 6062); 〈IV〉 (ff. 6265); 〈V〉 (ff. 6569V); 〈VI〉 (ff. 69V75); 〈VII〉 (ff. 7576V); 〈VIII〉(ff. 76V80).
  • (ff. 8087V) Soph. El. (tit. ἀριστοτέλους σοφιστικοὶ ἔλεγχοι). Nel f. 85V è cancellato, dalla mano dello stesso copista, il testo 180a1 πολλαχῶς–180b3 ἅμα καὶ, erroneamente copiato dopo 178b27 fra τὸ γὰρ ψευδῆ e ἢ ἀληθῆ. La cuasa della trasposizione è ignota, ma potrebbe risalire a una distrazione dello scriba, corso avanti nel suo modello.
  • (ff. 88118V) EN (tit. ἀριστοτέλους ἠθικῶν νικονομαχείων (sic)). Libr. I (ff. 8891); 〈II〉 (ff. 9192); 〈III〉 (ff. 9297); 〈IV〉 (ff. 9799V); V (ff. 99V103V); VI (ff. 104106); VII (ff. 106109V); VIII (ff. 109V113); IX (ff. 113116); X (ff. 116118V).

Physische Beschaffenheit

Beschreibstoff

Cart. orientale

Anmerkungen zum Beschreibstoff

Carta orientale color crema, spessa e porosa al tatto (non membranaceo, come si legge in Mioni e in tutta la bibliografia che da esso dipende). Vergeures sottili (ca. 19 in 20 mm), che scorrono verticalmente rispetto al testo scritto; pontuseaux non rilevabili. Col foglio a luce fredda si possono rilevare numerose irregolarità nella distribuzione della pasta.

Format

336 × 247 mm

Folienzahl

〈III〉, I, 118, I’, 〈III〉

Foliierung

Foliotazione moderna (XVIII sec.?), in inchiostro brunito, nel mg. superiore esterno di ogni recto.

Lagen

10 × 8 (80), 1 × 8-1 (87, il primo foglio è privo di riscontro, il f. 87 segna la fine dell’Organon); 3 × 8 (111), 1+8-1 (118, il f. I’, originariamente parte del codice, è singolo, l’ultimo quaternione manca dell’ultimo foglio.

Da notare che Manuele Crisolora si premurò di segnalare due inversioni di foglio nel testo di EN: Sul margine superiore di f. 99 si legge una annotazione che segnala una erronea successione dei fogli: τοῦτο καὶ τὸ μετὰ τοῦτο φύλλον, ἀντέστραπται τῆ τάξει. Il f. 99 costituisce il primo foglio del bifoglio centrale del 13° fascicolo; il bifoglio era stato ripiegato in maniera che si era prodotta un’inversione: il testo che avrebbe dovuto trovarsi a f. 100RV (che contiene Ar. Eth. Nic. 1127a16 [καθ’ ἕκαστον δι] – 1130a1 [ἔχειν τὸ τοῦ Βίαντος]) si leggeva si leggeva pertanto nel foglio precedente (con Ar. Eth. Nic.1127a16 [-ελθόντες] – 1130a1 [εὖ δοκεῖ]), e viceversa. Per sanare il guasto, oltre alla indicazione apposta sul margine, lo stesso annotatore, come appare dall’inchiostro, del medesimo colore marrone chiaro, si preoccupa di apporre una crocetta sul mg. sin. in alto sopra l’inizio della prima riga di f. 99, che ripete nella stessa posizione a f. 101, ad indicare il punto della sutura.

Analogo errore viene poi rilevato nel margine superiore di f. 107, che col f. 108 costituisce il bifoglio centrale del 14° fascicolo: καὶ τοῦτο καὶ τὸ μετὰ τοῦτο φύλλον, ἀντέστραπται τῆ τάξει; il testo di f. 107RV (Ar. Eth. Nic. 1150a24 [-γων τὰς σωματικάς] – 1152b33 [τὸ δ’ ἕξις]) va infatti trasposto dopo il testo di f. 108V (che termina con Ar. Eth. Nic.1150a24 [ὁ φεύ-]). in questo caso però l’unico segno di richiamo, a forma di sigma, è in margine all’ultima riga di f. 106V, ma è in inchiostro diverso, quasi nero. È probabile che i segni di richiamo originari si siano persi, perché i margini superiori interni di f. 107 e 109 sono stati risarciti nel restauro“ (Rollo, Preistoria, p. 331).

Lagensignierung

Segnatura in cifre greche, ordinariamente apposta nell’angolo inferiore interno di ogni primo recto. Le tracce di questa numerazione sono visibile sui ff. 9 (β´), 17 (γ´), 33 (ε´), 73 (ι´), 81 (ια´); in pochi casi, la numerazione si trova nell’ultimo foglio verso (ff. 32V = δ´, 56V = ζ´, 72V = θ´) nell’ angolo inferiore interno. I ff. 4144 sono numerati in greco da α a δ.

Dal f. 88 inizia una nuova numerazione, della quale però sono conservati solo le cifre β´ (f. 96) e δ´ (f. 112), a prova del fatto che il codice è costituito da due unità potenzialmente indipendenti e ricavate da modelli diversi (uno per l’Organon e uno per EN).

Anzahl der Linien

ll. 60.

Liniierung

ff. 132V: mise en page su due colonne; rigatura a secco tipo Leroy-Sautel 30D2. Spazio scritto in ogni colonna 244 × 76, intercolumnio 20 mm (f. 28).

ff. 33118V: mise en page a piena pagina), rigatura a secco tipo 30A1 Leroy-Sautel. Spazio scritto 247 × 178 (f. 51).

Kopist

L’intero codice è trascritto da una mano arcaizzante, alquanto incerta e riferibile alla fine del XIII secolo (non XII, come indicato da Mioni e susseguente bibliografia), in inchiostro nerastro. L’accostamento di questo scriba alla mano cui si deve il Laur. 81.1, ff. 76r–167r (Part. An.), avanzato da Lugato (p. 273), certo sempre riferibile al filone delle grafie arcaizzanti, non ci sembra convincente.

Illumination

La maggior parte dei titoli sono rimasti da rubricare; di mano del copista i titoli a 1 e, la banda decorativa a 5 e i pochi titoli di EN effettivamente tracciati. Iniziali maggiori e capilettera rubricati.

Ergänzungen zum Textbestand

Il codice si presenta fittamente annotato da più mani (nessuna delle quali identificabile con quella di Niceforo Gregora, come invece suggerito da Lugato, p. 273), fra le quali conviene distinguere almeno le seguenti:

a. Una mano dell’inizio del sec. XIV ha integrato la maggior parte dei titoli e ha riveduto il testo in quasi ogni foglio.

b. Una mano coeva alla precedente ha tracciato numerosi scolî marginali, nei ff. 1 (mg. est., due mani?), 12 etc., in inchiostro brunito (dove i marginalia sono poco leggibili si rischia talora di confondere questa mano con quella di Ermolao Barbaro).

c. Nei ff. 99 (mg. sup.); 101; 107: note marginali di 〈Manuele Crisolora〉 (Rollo).

d. Tutto il codice, ma particolarmente Anal. Post. e EN, recano cospicue glosse in greco e latino di mano di 〈Ermolao Barbaro〉 (Rollo).

Einband

Legatura moderna di restauro in pelle marrone chiaro, liscia e senza decorazioni. Un primo restauro fu effettuato negli anni Cinquanta, come registrato nelle descrizioni di Mioni, e un secondo negli anni 1973–75 (Monastero di S. Giorgio Maggiore). Oltre alla sostituzione della coperta, furono consolidati anche i fogli iniziali, danneggiati e frammentati, e il foglio di guardia originale, con recupero dei frammenti su carta moderna; anche il f. I’, frammentario, contenente schemi relativi all’Organon, è stato consolidato e rimontato su carta moderna. Sulla controguardia posteriore è impresso il timbro del Laboratorio dell’Abbazia di Novalesa (TO).

Non è chiaro quale sia il rapporto fra il f. IRV, che reca un frammento da EN (cfr. Inhalt) trascritto dalla mano di Michele Lulludes (Eleuteri), – aggiunto al codice in un momento imprecisato – e il testo di EN contenuto nel manoscritto. Ci sembra da valutare con cautela l’ipotesi avanzata da Lugato (p. 273), secondo la quale il foglio avrebbe dovuto sanare la presunta lacuna causata dallo spostamento di fogli segnalato da Crisolora: non c’è ragione per cui Lulludes avrebbe dovuto trascrivere il foglio in due colonne, se davvero avesse inteso inserirlo in un gruppo di fogli vergato a piena pagina; egli avrebbe potuto inoltre avvedersi del banale spostamento prodotto dall’inversione di un bifoglio.

Erhaltungszustand

Il codice è complessivamente in buono stato di conservazione; la carta dei primi fogli è ossidata e molti dei marginalia di Ermolao Barbaro, vergati in grafia minuta e con inchiostro fulvo, risultano difficilmente leggibili.

Geschichte

Datierung

Sec. XIII 4/4.

Provenienz

In calce al f. Iv si legge ancora la nota di possesso di Francesco Barbaro, che afferma di aver ricevuto in dono il codice dal fiorentino Roberto de’ Rossi, trascritta integralmente da Mittarelli e qui riprodotta sulla base del confronto con quanto ne resta sull’originale: „In hoc codice continentur Logica et Ethica Aristotelis, quibus Franciscus Barbarus quondam Domini [Candiani] | a clarissimo Roberto de Rossis cive Florentino suo donatus est“. Roberto de’ Rossi, come ha potuto dimostrare Antonio Rollo, aveva molto probabilmente ricevuto il codice dal suo maestro Manuele Crisolora, che è identificabile in alcuni brevi interventi di carattere filologico-codicologico (cfr. Ergänzungen zum Textbestand).

Nel mg. superiore del f. Iv è visibile una nota di 〈Ermolao Barbaro〉, anch’essa trascritta integralmente dal Mittarelli, ma con qualche imprecisione. Giusta la lezione di Griggio, che vi ha dedicato un saggio monografico, il testo recita:

„[Universa Aristotelis logica, quam incepi] repet[ere] | [vigilia s.ti] Mar[tini 1471.] Item repetere coepimus 1482 eadem vigilia [non] | consilio sed casu: ita enim animadverti[mus] postquam coepim[us.] | Perlegi universam dialecticam cum Ethica Nonis Mar[tii] | MCCCCLXXXIII, intermissam saepe propter multa [quae] | incurrebant, absolvi hoc spatio, idest a vig[ilia s.ti] | Martini ad Nonas Martii. Item perlegi de[nuo]. Transtuli ad Martini festum, exceptis lib[ro 7, etc.]“.

Ermolao Barbaro, dunque, si cimentò col testo aristotelico almeno dal 1471 (ma possiamo supporre che esso già doveva essergli familiare, giacché egli usa il verbo „repetere“). Il contenuto del codice fu ripreso in mano da Ermolao nel 1482–1483, che afferma di aver tradotto le opere in esso contenute sino al sesto libro dell’Etica (per una più ricca esegesi della nota cfr. Griggio, p. 145–149).

Il codice è identificabile con il nr. 1639 dell’elenco dei libri appartenuti a Francesco ed Ermolao Barbaro identificato da Diller. Il manoscritto, già censito nella Biblioteca di S. Michele di Murano, entrò in Marciana intorno al 1811, in seguito alla soppressione del monastero. Antiche segnature: a 〈Iv〉, a inchiostro, in alto a sinistra „LXIX.2“; al centro, a matita „LXXXIX.4“.

Reproduktionen und Digitalisate

Bibliographie

Kat.

  • G.B. Mittarelli, Bibliotheca codicum manuscriptorum Monasterii S. Michaelis Venetiarum prope Murianum, una cum Appendice librorum impressorum seculi XV, Venetiis 1779, p. XVII–XVIII, coll. 72, 956–957.
  • E. Mioni, Manoscritti e stampe venete dell’aristotelismo e averroismo, Venezia 1958, p. 10 nr. 8.
  • E. Mioni, Aristotelis codices Graeci qui in bibliothecis Venetis adservantur, Patavii 1958, p. 147–148 „Membr. saec. XII“).
  • Wartelle, Inv. nr. 2163.
  • E. Mioni, Bibliothecae Divi Marci Venetiarum, Codices Graeci Manuscripti I.2, Roma 1972, p. 243–244.
  • P.O. Kristeller, Iter Italicum, VI, 1992, p. 252a–b.
  • P. Eleuteri, G. Fiaccadori (Hg.), I Greci in Occidente: la tradizione filosofica, scientifica e letteraria dalle collezioni della Biblioteca nazionale Marciana, Venezia 1996, p. 69 nr. 82 (datazione corretta; individuazione della mano di Lulludes).
  • L. Merolla, La biblioteca di San Michele di Murano all’epoca dell’abate Giovanni Benedetto Mittarelli. I codici ritrovati, Roma 2010, p. 82–83.
  • E. Lugato, M. Brusegan. P. Eleuteri, G. Fiaccadori (Hg.), San Michele in Isola - Isola delle conoscenza. Ottocento anni di storia e cultura camaldolesi nella laguna di Venezia, Torino 2012, p. 272–274.
  • Nuova Biblioteca Manoscritta (E. Lugato) (ultimo aggiornamento dicembre 2019).

Kod.

  • E. Mioni, I manoscritti greci di San Michele, Italia Medioevale e Umanistica 1, 1958, p. 317–342: 332.
  • A. Diller, The Library of Francesco and Ermolao Barbaro, Italia Medioevale e Umanistica 6, 1963, p. 253–262: 260 nr. 1639.
  • L. Panizza, Ermolao Barbaro e Pico della Mirandola tra retorica e dialettica: il De genere dicendi philosophorum del 1485, Una famiglia veneziana nella storia. I Barbaro, Venezia 1996, p. 277–330: 311.
  • L. Panizza, Learning the syllogism: Byzantine visual aids in Renaissance Italy. Ermolao Barbaro (1454–1493) and others, C. Blackwell, S. Kuskawa (Hg.), Philosophy in the Sixteenth and Seventeenth Centuries. Conversations with Aristotle, Aldershot 1999, p. 22–48.
  • A. Rollo, Preistoria di un Aristotele della biblioteca dei Barbaro, Studi Medioevali e Umanistici 2, 2004, p. 325–335.
  • C. Griggio, Postilla sul codice Marc. gr. IV 53: un Aristotele di Crisolora, Roberto de’ Rossi, Francesco ed Ermolao Barbaro, C. Griggio-F. Vendruscolo (Hg.), Suave mari magno... Studi offerti dai colleghi udinesi a Ernesto Berti, , Udine 2008, 142–149.
  • N. Zorzi, Un feltrino nel circolo di Ermolao Barbaro: il notaio Tommaso Zanetelli, alias “Didymus Zenoteles”, copista di codici greci (c. 1450-1514), P. Pellegrini (Hg.), Bellunesi e feltrini tra Umanesimo e Rinascimento: filologia, erudizione e biblioteche. Atti del Convegno, Belluno, 4 aprile 2003, a cura di Paolo Pellegrini, Roma-Padova 2008, p. 43–106: 62 e n. 73.
  • N. Zorzi, Per la tradizione manoscritta dell’inedito commento all’Etica nicomachea di Giorgio Pachimere: I. Il Marc. gr. 212 di Bessarione e i suoi apografi. II. Ermolao Barbaro e il commento di Pachimere (con una proekdosis del cap. 18), Νέα Ῥώμη 12, 2015, p. 245–304: 295–296.

Text. (Bekker Nb)

  • Th. Waitz, Aristotelis Organon Graece, I, Lipsiae 1844, p. 3.
  • F. Susemihl, Aristotelis Ethica Nicomachea, Lipsiae 1882, p. XX.
  • R. Weiss, Medieval and Humanist Greek, Padova 1977, p. 246–247.
  • R. Bodéüs, Aristote, Catégories, Paris 2002, p. CXVI (datato al sec. XII).

Faks.

  • M. Zorzi (Hg.), Collezioni veneziane di codici greci dalle raccolte della Biblioteca nazionale Marciana, Venezia 1993 (Venetiae quasi alterum Byzantium, 2), p. 35 nr. 15.
  • Panizza, Ermolao Barbaro, p. 325 tav. IX.

Quelle

  • Ciro Giacomelli, autopsia, novembre–dicembre 2018
Die Erstellung der Daten in "CAGB digital" ist ein fortlaufender Prozess; Umfang und Genauigkeit wachsen mit dem Voranschreiten des Vorhabens. Ergänzungen, Korrekturen und Fehlermeldungen werden dankbar entgegengenommen. Bitte schreiben Sie an agiotis@bbaw.de.

Zitierhinweis

Venedig, Biblioteca Nazionale Marciana, Marc. gr. IV.53, in: CAGB digital, hg. v. Commentaria in Aristotelem Graeca et Byzantina. Berlin-Brandenburgische Akademie der Wissenschaften. URL: https://cagb-digital.de/id/cagb2724130 (aufgerufen am 24.4.2024).

Permalink

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