Ambr. Q 107 sup.draft
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Inhalt
- (ff. 5–76) Ps.–Alex. Aphrod. (Michele di Efeso?), In Metaph. XIII–XIV
(des. mutilo). Libr. XIII: μ (ff. 1–54, tit. rubr. σχόλια εἰς τὸ μυ’ τῶν ἀριστοτέλους
μετὰ τὰ φυσικά, inc. ἐν τῷ λάμβδα τῆς προκειμένης πραγματείας, expl.
πεπεράτωται τὸ μῦ τῆς μετὰ τὰ φυσικὰ πραγματείας, seguito dalla nota di
chiusura τέλος τῶν εἰς μυ’ σχολίων); XIV: ν (ff. 54V–76, tit.
rubr. σχόλια εἰς τὸ νυ’ τῶν ἀριστοτέλους μετὰ τὰ φυσικά, inc. ἐν τῷ πρὸ
τούτου βυβλίῳ, expl. mutilo καὶ χωρὶς ὁ νοῶν νοήσει· τὸ ἕν, seguito da
λείπει). Ed. Hayduck, CAG I, 1891, p. 722–825,14.
- (ff. 77–115V) Teone di Smirne, De
utilitate mathematicae (des. mutilo). Tit. θέωνος σμυρναίου
πλατωνικοῦ τῶν κατὰ τὸ μαθηματικὸν χρησίμων εἰς τὴν πλάτωνος ἀνάγνωσιν,
inc. ὅτι μὲν οὐχ οἷόν τε συνεῖναι τῶν μαθηματικῶν, expl. mutilo λείπεται
δὲ μνημονεῦσαι στοιχειωδῶς καὶ τῶν καταστρονομίαν, seguito dalla nota di
chiusura aggiunta da altra mano: θέωνος σμυρναίου πλατωνικοῦ, τῶν κατὰ
τὸ μαθηματικόν χρησίμων εἰς τὴν πλάτωνος ἀνάγνωσιν. Ed. Hiller 1878, p.
1–119,21. Corredano il testo titoli e iniziali rubricati, schemi (ff. 87V–91V) e
una tabella (f. 95).
- (ff. 116V–117) disegni e
schemi geometrici ispirati al trattato di Teone. Tit. aggiunto
al f. 117: In Theonis Smyrnei ex(plicationem
[?]).
-
Leer
ff. Iv, 1–4, 76V, 116, 117V–122V, VIr–v.
Ps.–Alex. Aphrod.:
Il codice presenta fattezze (scriba, carta, formato e provenienza) molto simili a quelle dei mss. Ambr. C 110 sup. e Ambr. C 111 sup., che contengono solo il commento dello Pseudo–Alessandro di Afrodisia alla Metaph. (libri μ–ν). Secondo Golitsis 2016 i manoscritti che lo trasmettono mutilo fino a p. 825,14 Hayduck (Mut. gr. 208, Mut. gr. 214, Neap. D.III.35, Neap. E.III.6, Vat. gr. 1776) derivano tutti dal ms. Par. gr. 1879, copiato da Andronico Callisto attorno al 1470. In particolare il ms. Ambrosiano fa parte di un sottogruppo di codici (Ambr. C 110 sup., C 111 sup.; Oxon. Merton College, 304, tutti copiati da 〈Camillo Zanetti〉) contenente il solo commento ai libri μ–ν con la medesima lacuna finale. Non vi è tuttavia evidenza alcuna della dipendenza di questo manoscritto dal Parigino, che non è mutilo per un danno materiale. Senza la collazione del testo non è possibile fare ipotesi sui rapporti genealogici fra questi esemplari.
Teone:
A una produzione in serie fa pensare anche la storia del testo di Teone, di cui 〈Camillo Zanetti〉 realizzò almeno altre quattro copie (Ambr. A 171 inf.; Oxon. Bodl. Savile 6, trascritto a Padova nel 1581; Par. gr. 1821; Vat. gr. 1786). L’Ambr. Q 107 sup. reca però solo l’introduzione e le sezioni su Aritmetica e Musica, e deve pertanto essere derivato dal ms. Marc. gr. 307 (sec. XII; A) o da uno dei suoi numerosi apografi (Delattre Biencourt 2010, p. 347 cita solo i mss. Par. gr. 2450, Par. gr. 1806, Par. Suppl. gr. 450, Par. gr. 1817, Par. gr. 1819, Par. gr. 2013, Par. gr. 2014, Par. gr. 2428, Par. Suppl. gr. 336, Par. gr. 1820; vd. anche Petrucci 2012, p. 17).
Physische Beschaffenheit
Beschreibstoff
Carta italiana (in folio).
Wasserzeichen
- controg. ant., f. I, ff. 1–121: Corona sormontata da una stella e accompagnata dalle iniziali G B, tipo Woodward Nr. 276 (1592), molto simile a quella riprodotta in Sosower 2006, p. 184 fig. 8 (dal ms. Oxon. Merton College, MS. 304, copiato da Camillo Zanetti probabilmente a Padova attorno al 1581); la stessa filigrana ricorre anche nei mss. Ambr. C. 110 sup. e C. 111 sup., e probabilmente anche nel ms. Ambr. D 200 inf., per il quale vd. Gizzi 2016.
- ff. 116–117: Angelo (f. 116) con contromarca con lettere ‘PB’ sormontate da un trifoglio (f. 117), uguale a Mazzoldi Nr. 131 (Salò 1573).
Format
328 × 226 mm (ff. 116–117: 312 × 216 mm).
Folienzahl
ff. 124.
Foliierung
Foliotazione a matita del sec. XIXex nell’a. sup. est. di ogni recto in numeri arabi 1–122 (in numeri romani I e I–VI i fogli in funzione di guardia anteriore e posteriori, ma facenti parte del corpo del codice; i ff. 118–122 presentano quindi doppia numerazione, araba e romana).
Lagen
1 × 6 (controg., f. I, ff. 1–4), 6 × 10 (f. 64), 1 × 12 (f. 76), 3 × 10 (f. 106), 1 × 12 (1 × 10: ff. 107–115, 118; 1 × 2: ff. 116–117, bifoglio sciolto), 1 × 6 (f. 122, VIV, controg.).
Griechische Kustoden
I soli ff. 5–76 sono segnati in lettere greche sul primo recto di ciascun fascicolo nel mg. inf. a destra in inchiostro bruno chiaro da α’ (f. 5) a η’ (f. 65), probabilmente dal copista.
Lagensignierung
Tracce di una segnatura dei fascicoli in numeri arabi, nell’angolo inf. est. del primo f. recto, eliminata quasi completamente con la rifilatura (si rileva solo un “3” al f. 25).
Reklamanten
Reclamantes verticali apposti regolarmente dal copista nel mg. inf. int. dell’ultimo verso di ogni fascicolo dal f. 14V al f. 106V, in un inchiostro bruno più chiaro di quello usato per il testo.Anzahl der Linien
30 ll.
Liniierung
ff. 5–115: rigatura a secco, per impressione ora sul recto ora sul verso dei fogli, tipo Leroy–Sautel 10D1; specchio di scrittura di circa 215 × 115 mm. ff. 116–117: non rigati.
Kopist
A. ff. 5–115V 〈Camillo Zanetti〉 (id. Vogel–Gardthausen); di sua mano anche le rubriche, le greche ornamentali ai ff. 5 e 77 e una crocetta nel mg. sup. del f. 5 quasi del tutto rifilata. Alcune peculiarità della scrittura permettono di assegnare questo esemplare all’ultima fase della sua attività, dopo il 1570 circa (vd. Sosower 2010); in particolare, la presenza di una legatura epsilon–pi ‘a punta’ e l’assenza del segno tachigrafico per ἐπί permettono di accostarlo ai mss. Ambr. C 110 sup. e C 111 sup., Cologny, Cod. Bodmer 115, Laur. plut. 57.28 (ff. 186–195V) e Laur. plut. 69.25 (ff. 4–8), Lond. Add. 19353, Burney 105 (ff. 5–9V) e Harley 5691 (ff. 1–12, 94–141V), Oxon. Barocci 172 (f. 207RV), Oxon. Barocci 234 (f. 335), Par. gr. 1821, Vat. Barb. gr. 67, Vat. Barb. gr. 255 e Yale, MHL 35, l’ultimo dei quali reca un colophon (relativo a una sezione vergata da Andrea Darmario) datato 5 luglio 1585. Di sua mano, ma in un inchiostro marrone diverso da quello usato per il testo, è il restauro al f. 111 di una breve pericope omessa durante la trascrizione.
B. ff. 116V–117 una mano dell’ultimo quarto del sec. XVI lesse il testo di Teone e realizzò su un bifoglio volante alcuni disegni e schemi geometrici esplicativi. La stessa mano aggiunse la nota di chiusura al f. 115V, che riproduce il titolo presente al 77.
a. il titolo aggiunto al f. 117 è di 〈Gian Vincenzo Pinelli〉.
Einband
Legatura del sec. XVII (?) in pergamena floscia. Le controguardie e i fogli in funzione di guardia anteriore e posteriori fanno parte del nucleo originale del codice. I ff. 116–117 sono fogli volanti, non rilegati.
Erhaltungszustand
Buono stato di conservazione. Ampie macchie dovute a muffa e umidità.
Geschichte
Datierung
Seconda metà del sec. XVI (1580 ca.).
Provenienz
Il codice, come i mss. Ambr. C 110 sup. e Ambr. C 111 sup., appartenne a 〈Gian Vincenzo Pinelli〉 (vd. Grendler 1980). Non è chiaro se sia stato allestito per lui da 〈Camillo Zanetti〉, di cui l’erudito abitualmente si serviva, o se piuttosto sia precedentemente appartenuto a un lettore interessato soprattutto al testo di Teone (mano B), ipotesi forse preferibile alla luce dell’età della carta su cui sono vergati gli appunti, pressochè coeva a quella del manoscritto.
Si trova all’Ambrosiana dall’inizio del Seicento, dove fu collocato prima nella scansia M (f. 4V: “M”, cassato), poi nella scansia N (f. 4V: “N”) con la segnatura N 228 (Pasini 2005). Una precedente collocazione “n.° 86” (?), è registrata al f. 5r.
Bibliographie
Kat.
Kod.
Text.
- Ed. Hayduck, CAG I, 1891 (ms. non cit.).
- P. Golitsis, The Manuscript Tradition of Alexander of Aphrodisias’ Commentary on Aristotle’s Metaphysics: towards a New Critical Edition, in: Revue d’histoire des textes, 11 (2016), p. 55–94: p. 68 n. 57.
- M. Kotwick, Alexander of Aphrodisias and the Text of Aristotle’s Metaphysics, Berkeley 2016: p. 21–23 (sull’attribuzione del commento ai ll. Ε–Ν a Michele di Efeso).
Ps.–Alex. Aphrod.
Teone di Smirne
Weitere Sekundärliteratur
- Sosower 2006, p. 157–184.
- Sosower 2010 (sulla mano di Camillo Zanetti e dei suoi collaboratori).
- Gizzi 2016, p. 28 (a proposito del ms. Ambr. D 200 inf. contenente l’opera di Piero della Francesca: “carta con filigrana formata da una corona a tre fioroni grandi e due piccoli sormontata da una stella sopra il fiorone centrale, in corrispondenza dei due fioroni esterni si trovano le lettere G e B (simile a Woodward 276, con datazione 1592)”).
Quelle
- E. Gamba, autopsia, settembre–novembre 2019.
Zitierhinweis
Mailand, Biblioteca Ambrosiana, Ambr. Q 107 sup., in: CAGB digital, hg. v. Commentaria in Aristotelem Graeca et Byzantina. Berlin-Brandenburgische Akademie der Wissenschaften. URL: https://cagb-digital.de/id/cagb9391541 (aufgerufen am 19.4.2024).
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Ambr. A 171 inf. Ambr. C 110 sup. (2) Ambr. C 111 sup. (2) Burney 105 Cologny, Cod. Bodmer 115 Harley 569 Laur. plut. 57.28 Laur. plut. 69.25 Lond. Add. 19353 Marc. gr. 307 Mut. gr. 208 Mut. gr. 214 Neap. D.III.35 Neap. E.III.6 Oxon. Barocci 172 Oxon. Barocci 234 Oxon. Bodl. Savile 6 Oxon. Merton College, 304 Par. Suppl. gr. 336 Par. Suppl. gr. 450 Par. gr. 1806, Par. gr. 1817 Par. gr. 1819 Par. gr. 1820 Par. gr. 1821 Par. gr. 1879 Par. gr. 2013 Par. gr. 2014 Par. gr. 2428 Par. gr. 2450 Vat. Barb. gr. 255 Vat. Barb. gr. 67 Vat. gr. 1776 Vat. gr. 1786 Yale, MHL 35